venerdì 4 gennaio 2013

L' annessione

30 Giugno 2120

Succedono delle robe allucinanti! Adesso non mi va di spiegare, ne parlerò nel seguito, comunque non oggi. Abbiamo paura, soprattutto tanta ansia, io vado avanti a tranquillanti. E però, come dicevo a mia moglie, potremmo provare a guardare la cosa in positivo: abbiamo un'opportunità che nella storia dell'umanità è riservata a pochi, quella di diventare testimoni di eventi epocali! Pensavo questo e a un tratto mi è venuta l'illumonazione: mettermi a scrivere tutto! Sì, come quella ragazzina che ha scritto il diario durante il periodo nazista. Io scrivo sicuramente peggio però. Molto peggio. Scrivo proprio male male, così mi dicevano a scuola. E senza nemmeno essere un adolescente (che poi sarebbe stato un grosso vantaggio secondo me per il marketing del mio diario... essere un adolescente intendo). Vabbè, pazienza. Mi sa che continuo domani.

31 Giugno 2120

Come anticipavo ieri ci sono delle cose sconvolgenti di cui devo assolutamente scrivere. Sconvolgenti davvero, mica per modo di dire. Pare che ci siano “segnali provenienti dallo spazio” che sono stati mandati “certamente” - così dicono - da soggetti esterni al nostro pianeta. Ma la cosa più incredibile è che questi "soggetti" ci vogliono incontrare! E' una cosa sicura perchè l' hanno detto in TV, tutti i TG. Non si parla d'altro in giro... ho tipo la nausea a parlarne ancora io qui. Per strada la gente sembra mezza stralunata. Mia moglie ha avuto attacchi di panico, ma niente di grave. Io no... Dicono che il messaggio captato è un messaggio di pace e fratellanza. Ci sentiamo come dentro una storia di fantascienza... mia moglie dice che quel genere di storie non finisce benissimo, di solito. Mi sa che mi sta venendo un attacco di panico.

3 Agosto 2120

Scrivo in stato di ipereccitazione. Oggi il giornale titolava in prima pagina una roba tipo “Sbarco alieni alla sede del governo: edificio danneggiato ma arrivano scuse”. Abbiamo visto in televisione la scena del presidente che si incontrava con gli ambasciatori alieni... che impressionante! Erano droidi senzienti! Uno spettacolo destabilizzante a dire poco. Mia moglie è svenuta davanti alla TV (è proprio collassata). Dicono che sono qualcosa come degli “esploratori dello spazio” che vengono per fare amicizia e cooperare, come Cristoforo Colombo. Pare che ci abbiano offerto in dono delle vaccinazioni contro alcune malattie che per noi sarebbero incurabili, però in effetti si tratta di malattie mai sentite prima. Mi sembra comunque un buon segno se ci danno i vaccini: vuol dire che ci vogliono vivi! E’ quello che diceva l'esperto ufologo oggi al dibattito in TV. Adesso tutti in TV dicono che non bisogna aver paura, mi piacciono i loro atteggiamenti rassicuranti, io mi fido.

12 Settembre 2120

Con mia moglie abbiamo visto un documentario troppo allucinante! Alcuni giornalisti sono tipo entrati nella “nave madre” degli alieni con le telecamere... Una roba che neanche nei film! Hanno delle industrie che producono oggetti di altissima tecnologia a rotta di collo, tutto da sole, senza nessun operaio (anche perchè in caso gli operai sarebbero stati dei droidi pure loro, cioè comunque sempre delle macchine!). I lavori non manuali sono svolti da “intelligenze artificiali”. Alla fine questi giornalisti dicevano che quando avremo che noi questo ben di dio tecnologico non ci sarà più bisogno di lavorare. E manca pochissimo! Leggevo che il governo intende fare "azioni concrete" per accelerare il “processo di integrazione” con i droidi di cui tanto si parla!

26 Ottobre 2120

Finalmente oggi c’è stato - dicono - un "decisivo passo in avanti verso l’integrazione". I giornalisti erano sovraeccitati pure loro. E’ stato ratificato un trattato che ufficializza la libera circolazione di merci e persone (sia biologiche che meccaniche) “da e verso” (così dicevano) la loro nave madre. Cioè in pratica adesso potremo avere anche noi la loro tecnologia mostruosamente avanzata! Io e mia moglie stiamo già mettendo i soldi da parte...

22 Dicembre 2120

E' quasi Natale e mi sento ottimista. Nei negozi sotto casa posso acquistare i prodotti importati dai droidi che non avrei mai pensato neppure potessero esistere, e pure a buon mercato... e non solo! Loro ci vendono beni tipicamente “umani” (pane, latte, videogiochi, automobili) a prezzi assolutamente ridicoli, tipo che oggi ho fatto la spesa per tutta la settimana con 5 dollari! Dicono gli esperti che è tutto merito delle loro industrie automatizzate ad “altissima produttività”. Ne stanno costruendo una proprio qui vicino casa mia, cioè no, si costruisce da sola, fa impressione. Mia moglie lo trova inquietante ma a me fa piacere, e dicono tutti che queste fabbriche robotiche non inquinano.

8 Gennaio 2121

Oggi al lavoro si parlava di “crisi”. Pare che alcune aziende nazionali importanti - tra cui pure la nostra - questo Natale abbiano avuto difficoltà a piazzare sul mercato i propri prodotti. Dicono a causa della concorrenza della manifattura aliena venduta a prezzi ridicolmente bassi. Si parlava di tagliare i salari per aumentare la produttività. Mia moglie se n’è uscita dicendo che questi droidi ci manderanno in rovina ma io dico che sono preoccupazioni infondate. Ho fatto questo ragionamento: anche se (per assurdo) ci dimezzano il salario non è mica un problema: i prodotti di importazione costano meno della metà di quelli terrestri! Vivremo comunque molto meglio di prima. Certo, magari non comprerò più il pane dai nostri amici McKindle che non vogliono adeguare i prezzi alla concorrenza, mi dispiace per loro, ma se ti metti sul mercato te ne assumi tutti i rischi.

13 Febbraio 2121

Come previsto il taglio dei salari non ci ha danneggiati proprio per niente: riusciamo ad avere un tenore di vita eccellente (ho l’automobile nuova di importazione!). Mia moglie però è preoccupata perchè hanno licenziato molti nostri colleghi e l’azienda adesso è in passivo. Dicono che sia destinata a fallire. In compenso ho sentito che i droidi sarebbero interessati ad acquistarla, vuoi vedere che loro sapranno renderla competitiva!

6 Marzo 2121

Sono disoccupato. L’azienda è stata acquistata da una compagnia di proprietà dei droidi e loro hanno deciso di licenziare tutti per introdurre le tecnologie che svolgono il lavoro in automatico. Al TG parlavano di fallimenti a catena e milioni di nuovi disoccupati. Anche McKindle ha chiuso bottega. Non sono molto contento di questo esito ma rimango ottimista: io e mia moglie abbiamo un generoso sussidio statale grazie ad un piano di sostegno all’economia del governo federale. L’importante, dicono, è che l’economia ritorni a crescere e per farlo dobbiamo aumentare la nostra produttività e competitività per innescare un “ciclo virtuoso di investimenti e consumi”. D'altra, come diceva ieri un sociologo in TV, il progresso funziona così: la tecnologia sostituisce i lavoratori. Mica possiamo fare come i Luddisti che distruggevano le macchine per fermare la rivoluzione industriale.

 10 Settembre 2121

Purtroppo nè io nè mia moglie siamo riusciti a trovare un lavoro. In TV dicono che il governo ha smesso di erogare sussidi perchè troppo indebitato. L’economia non è ripartita ma il presidente sta trattando con i droidi per chiedere un aiuto ulteriore. Hanno già prestato a più riprese ingenti somme di denaro a tassi di interesse vantaggiosi al governo federale. Pare che siano sensibili ai nostri problemi. Anch’io e mia moglie pensavamo di chiedere loro un prestito... abbiamo calcolato che ipotecando la casa dovremmo poter andare avanti per un altro po’ di anni senza problemi. Poi l’economia ripartirà.

 20 Ottobre 2121

 L’altro ieri hanno dato una notizia bellissima al TG! Il governo avrebbe siglato un accordo con i droidi che si impegnano ad aiutarci con un programma chiamato PSET (che sta per qualcosa tipo “Piano di Supporto all’Economia Terrestre”). In pratica dicevano che i droidi metteranno a disposizione dei terrestri cibo, merci e servizi tutto completamente GRATIS! Mia moglie non ci voleva credere. Oggi siamo andati ad uno dei centri che sono appena aperti per questo “PSET” e siamo rimasti letteralmente sbalorditi. C’era un ipermercato fornitissimo dove i prodotti avevano l’etichetta del prezzo che indicava “0$”! ZERO!! C’era il delirio, tutti riempivano carrelli e alla cassa le cassiere (terrestri, tutte strafighissime!) ci dicevano che potevamo portarci a casa i direttamente i carrelli senza fare file! Mia moglie diceva giustamente: che ci stanno a fare le cassiere se tanto è tutto gratis? Alla fine siccome la spesa non entrava in macchina ci hanno proposto di prendere un furgone, dicevano che il furgone ce lo potevamo pure tenere. Per stare più sicuri ne abbiamo presi due.

 20 Dicembre 2121

 Oggi nel nostro centro PSET di fiducia ha aperto un ristorante chiamato “Costo Zero”. La coda per entrare era lunghissima perchè dicevano che era tutto gratis, e infatti il menù era pieno di piatti squisiti, cucina francese, italiana, cinese... tutti con l’indicazione “0$”! Ma roba buona veramente! Poi abbiamo scoperto che in cucina c’era uno cheff famoso che sta in un programma TV. Anche mia moglie sta rivalutando questi droidi.

 30 Marzo 2122

 Questo “PSET” continua ad arricchirsi di nuove sorprese sempre più sconcertanti: adesso la catena “Costo Zero” ha librerie, sale da bowling, pub, cinema... tutto ciò che si può desiderare. L’unica cosa che sembra non si trovi sono i libri di economia, dicono in TV che gli alieni non li vendono perchè secondo loro sono inutili e fuorvianti, ma non è un nostro problema, io e mia moglie leggiamo gialli e romanzi rosa. Lei i gialli. Forse è per questo che ha ancora questo atteggiamento sospettoso. Diceva che era preoccupata perchè per colpa di questi negozi “costo zero” tutti i negozi sono chiusi e anche tutte le aziende sono ferme. Poco male: negozi e aziende non servono più e i negozianti possono avere tutto quello che vogliono con lo PSET! Stasera mi sa che mi sparo un triplo “droid”-burger, a costo zero.

 30 Marzo 2123

 Sono passati due anni dall’inizio dello PSET e tutto procede per il meglio. Viviamo alla grande senza dover lavorare (però ci teniamo in forma nelle palestre “Costo Zero”). Abbiamo accumulato talmente tanti prodotti che ogni volta che vedo una pubblicità penso “questo già ce l’ho”. Fuori alla porta ho appeso un poster con la scritta “I LOVE DROIDS” con un cuore mezzo elettronico disegnato. Tutto il paese li ama. Mia moglie dice che è preoccupata perchè ha sentito in TV alcuni politici che parlavano di “smantellamento del sistema produttivo nazionale” e dice che ormai sono due anni che le aziende sono chiuse e non lavora più nessuno. Ma che discorsi sono? Possiamo vivere di lusso senza lavorare e ce ne lamentiamo?! E poi neanche i droidi lavorano!

 30 Marzo 2125

 Ormai in TV (soprattutto nei canali dei droidi, che poi mi sa che ormai sono quasi tutti loro) non si fa altro che fare dibattiti con politici e giornalisti che dicono che “il cittadino medio si è impigrito”, che vive sopra le sue possibilità, che non è una cosa decorosa andare avanti così... mi hanno fatto sentire un po’ in difetto. Ma ormai chi te lo dà un lavoro? Se anche uno volesse aprire un’attività a chi vende poi? Alla fine hanno detto che per arginare questa deriva il governo ha concordato con i droidi una modifica del PSET che chiamano “operazione responsabilità”. Il nome mi piace, sono curioso...

 25 Aprile 2125

 Questa “operazione responsabilità” non è che cambi tanto le cose. Ci danno delle monete speciali che chiamano “monete della responsabilità” che dobbiamo usare per pagare le loro merci, però ci hanno dato così tante monete che tutto procede come prima. Mia moglie è preoccupata per quando finiranno, secondo me ce ne daranno altre, è tipo un sussidio, credo. Dicono che serve a renderci tutti più responsabili, più parsimoniosi e meno dipendenti dai droidi che, giustamente, non possono pagare sempre per noi e oltretutto hanno ancora molti crediti nei nostri confronti. Mi sembra un discorso giusto tutto sommato, non mi piace sentirmi nella parte dell’approfittatore.

 30 Agosto 2125

 Questa estate abbiamo esaurito le monete della responsabilità, però in compenso i droidi hanno aperto dei CRS - “Centri di Raccolta e Scambio” - che danno monete in cambio di merci oppure te le prestano se puoi dare in pegno qualcosa. In questo mese gli abbiamo portato i nostri due furgoni carichi di tutte le merci che avevamo accumulato, ci hanno dato più di duecento monete.  Quando finiranno anche queste dovremo cominciare a dare via i mobili. Molti dei nostri vicini hanno già venduto la casa. Il governo dice che questa operazione responsabilità è stata una riforma necessaria per incentivare la popolazione ad essere produttiva. Hanno ragione, infatti io e mia moglie vista la situazione stavamo pensando di aprire un’attività ipotecando la casa. Dicono che il governo offre finanziamenti per i più intraprendenti.

 20 Settembre 2125

 Abbiamo un panificio ma le cose non vanno molto bene... non riusciamo a tenere i prezzi ad un livello concorrenziale rispetto al pane dei droidi, pare che nessuno ci riesca. E comunque neanche la qualità del pane regge il confronto. Non abbiamo clienti, anche perchè le altre persone del quartiere sembrano sempre più povere (sono mal vestite e credo non si lavino spesso). Si dessero un po’ da fare anche loro! In TV infatti dicono che è colpa nostra che ci siamo adagiati sugli allori e abbiamo dimenticato che cosa significa l’impegno, il sacrificio e il lavoro. Dicono che solo se ci mettiamo veramente in gioco e ci rimbocchiamo le maniche ci sarà la ripresa. Intanto ora ci sono le elezioni per il nuovo presidente. Io voto per King, quello che vuole dare il diritto di voto ai droidi, mi sembra uno serio.

 3 Novembre 2125

 Siamo falliti, non abbiamo il panificio e non abbiamo più una casa. Ormai tutto il condominio è diventato proprietà dei droidi, anche se non ho capito che ci devono fare visto che non vengono mai. Il nuovo presidente King dice che è tutta colpa del malgoverno precedente e dei suoi accordi al ribasso con i droidi che hanno devastato l’economia nazionale, però dice che i trattati ormai non si possono mettere in discussione perchè altrimenti si perde credibilità. Ha ragione, chi sbaglia paga! Potevamo pensarci prima. Ora bisogna “rimboccarsi le maniche”. Mi piace questo modo di dire. Con mia moglie pensavamo di donare un organo per farci dare un po’ di monete della responsabilità, però è pericoloso averne troppe: queste monete stanno diventando una merce sempre più rara e le persone sempre più bramose. L’esercito deve pattugliare le strade per mantenere l’ordine. Praticamente adesso gli unici benestanti (oltre ai droidi) sono i militari e i politici.

 25 Dicembre 2127

 Anche questo Natale, come i precedenti, l’abbiamo passato dentro una grotta buia e fredda. Gli alieni hanno deciso di “valorizzare il capitale umano”: ci offrono una pagnotta e due bottiglie d'acqua in cambio di una giornata di lavoro dentro queste miniere di uranio. Ma bisogna lavorare sodo, ci sono sempre dei militari che ti guardano e ti urlano contro. A volte usano delle scariche elettriche (dicono che faccia parte del contratto) per spronarti o per punirti o a volte senza nessun motivo apparente. Mettiamo da parte il pane per quando ci ammaliamo e non possiamo lavorare. Sono due anni che andiamo avanti così, purtroppo non si trovano alternative migliori. Mia moglie dice che siamo diventati dei “proletari”, dice che non è un’esagerazione, è proprio per definizione della parola “proletario”. Non so se ha ragione perchè qui non c’è modo di trovare un dizionario (dicono che ormai non servono più), ma secondo me lei dà troppo ascolto alle parole di quei politici che hanno condannato a morte perchè colpevoli del nuovo reato di ostilità preconcetta verso i droidi (sono un po’ cambiate le leggi da quando i droidi hanno diritto di voto e i droidi sono suscettibili). Del resto proprio ieri il presidente King diceva che i sacrifici del popolo sono necessari per educarci alla responsabilità dopo anni di vita dissennata, e che non saranno vani: entro circa 5 anni dovrebbe esserci la ripresa economica. Mi piace, si vede che è uno serio, mi sa che lo rivoto.


lunedì 18 luglio 2011

La ragazza dal nome impronunciabile



C'era una volta una bambina molto molto sfortunata a cui per una serie di circostanze ad oggi non del tutto chiarite venne dato un nome che ometteremo di scrivere perchè assurdamente lungo, irragionevolmente complicato e tale che per essere pronunciato richiedeva l'uso di fonemi non appartenenti alle principali lingue conosciute (i quali fonemi necessitavano peraltro di un lungo esercizio e un opportuno allenamento di tutta la muscolatura della bocca e della lingua).


La bimba era estremamente triste e sola. La sua solitudine sembrava senza rimedio giacchè tutti i bambini la scansavano e la ignoravano a partire dal momento in cui rispondeva alla domanda "tu come ti chiami?" (la sua sincerità e correttezza non le avrebbero mai permesso di rispondere con una bugia). Questo accadeva quando le andava bene; quando le andava male riceveva risposte mortificanti come "io mi chiamo Pina, solo due sillabe, PI-NA, semplice da pronunciare e facile da ricordare, non trovi?"


Ovviamente tra l'altro tutti coloro che la conoscevano e che partivano con il proposito di spedirle una lettera ritornavano sistematicamente sulla propria decisione quando arrivava il momento di scrivere il nome del destinatario.


Un giorno un bambino timidissimo chiamato Gino si innamorò di lei e volle dedicarle una poesia d'amore ma purtroppo l'inchiostro della sua biro (che pure era quasi nuova) finì molto prima che egli potesse completare la scrittura del nome dell'amata nel primo verso della sua composizione. Poichè la sua passione era ardente egli lottò con la propria timidezza e tentò di recitare a memoria la poesia di fronte a lei (nonostante avesse peraltro i più disparati difetti di pronuncia). Per quanto fosse determinato e concentrato non potè evitare di incespicare più e più volte nel tentativo di pronunciare l'impronunciabile, così il suo volto si tinse di un rosso intenso, scappò in lacrime e decise di rinchiudersi in camera per non meno di 1 mese e di uscirne solo in caso di emergenze estreme.


I giorni passarono e così anche i mesi e gli anni. La bimba dal nome improponibile ormai divenuta una graziosa ragazza (ahi-noi sempre con lo stesso nome) trascorreva le sue giornate solitarie affacciata alla finestra in attesa di veder tornare il proprio spasimante... o magari anche qualche - qualsiasi - altro straccio di spasimante che fosse uno. Salutava tutti i ragazzi che passavano con un sorriso che comunicava apertamente il suo disperato bisogno di contatti umani. 


Un giorno un ragazzo le ricambiò il sorriso e la salutò: "Ciao, che bel sorriso che hai" disse. "Grazie" rispose lei continuando a sorridere. I due si guardarono a lungo in silenzio. "Proprio un bel sorriso" ripetè lui inclinando il volto, "potrei rimanere a guardarlo per ore". "Grazie, ma non so se i miei muscoli facciali reggeranno per tutto questo tempo", "ma che bella voce che hai" incalzò, "parla ancora, voglio continuare ad ascoltarla". Lusinga dopo lusinga la ragazza si invaghì. Sembrava che non ci fosse alcun aspetto di lei che non suscitasse l'ammirazione incondizionata del nuovo cavaliere. "C'è solo una cosa che non so ancora di te..." disse alla fine della serata mentre erano seduti su una spiaggia solitaria a guardare il tramonto sul mare, "...e che sono sicuro che mi piacerà moltissimo come tutto il resto... Non mi hai ancora detto il tuo nome". "Sono un po' fuori allenamento" rispose lei "ma proverò comunque..." e iniziò ad emettere l'interminabile sequenza di bizzarri fonemi che era costretta a ripetere da anni ogni volta che riceveva quella richiesta. Il suo giovane ammiratore l’ascoltava inizialmente con curiosità, ma dopo i primi 12 minuti cominciava ad essere un po' stanco: "si sta facendo tardi" disse con un certo imbarazzo "temo di dover andare... finirai di dire il tuo nome la prossima volta magari", "e quando sarà la prossima volta?" chiese subito lei con apprensione mentre lui si allontanava accelerando il passo... di fronte alla vaghezza della sua risposta - che suonò come qualcosa di simile a "mi faccio sentire io" - lei non potè evitare di scoppiare in lacrime.


Come accade talvolta nelle fiabe quella notte passò di lì una fata "buona", e alla vista di una giovane e graziosa fanciulla che piangeva sola sulla spiaggia al chiaro di luna non potè fare a meno di prendersene cura. "Ciao, piccola" disse "è il tuo giorno fortunato: sono una fatina buona e sono qui per aiutarti". "Davvero?" disse con un moto di entusiasmo la ragazza (la quale come spesso accade in queste circostanze appariva inspiegabilmente del tutto a suo agio di fronte ad una umanoide in miniatura volante e luminescente). "Dimmi, bella fanciulla, cos'è che ti angustia così tanto?" domandò la fata. 


La sventurata fanciulla narrò trai singhiozzi le tristi vicissitudini che avevano afflitto la sua vita e la fata ne fu tanto commossa e addolorata che volle porvi rimedio mediante la bacchetta magica di cui disponeva in quanto fata buona. "D'ora in avanti piccola mia non sarai mai più discriminata" disse con piglio deciso, "Per il potere delle fate buone..." gridò mentre estraeva la sua bacchetta e la innalzava al cielo generando un fulmine e altri suggestivi giochi di luce, poi puntando l'arnese sulla ragazza aggiunse sentenziosa "...d'ora in avanti non sarai mai più diversa dagli altri nè in alcun modo discriminabile!!". 


L'energia fuoriusciva impetuosa dalla bacchetta sotto forma di una luce sempre più intensa, una moltitudine di fulmini globulari invasero il cielo accoppiandosi e riproducendosi per molte generazioni e infine si suicidarono tutti insieme riversandosi violentemente al suolo. "Oh porca miseria..." sussurrò la fatina mentre la terra iniziava a tremare sempre più intensamente e le acque del mare si sollevavano ed inondavano grandi porzioni di costa. L'energia sprigionata era ormai incontenibile, tutta la materia divenne presto instabile e l'intero universo collassò in un unico punto, tanto che ora nessuna sua parte era più in alcun modo discriminabile dalle altre.

giovedì 2 luglio 2009

Il giorno della svolta


Caro Diario, quest'oggi è stato un giorno importante, un giorno che - oso dire - ha segnato una svolta in me come uomo. Seduto davanti al monitor ero tutto intento a lavorare quando arrivò, inatteso, il messaggio che cambiò per sempre la mia vita. "Ciao", recitava, "Aggiungimi alla tua lista contatti". Recava una immagine, una foto di donna, apparentemente una fascinosa modella, quasi del tutto svestita. Non poco infastidito per la distrazione dai miei doveri rifiutai rapidamente la richiesta con un click e ritornai sulle mie pratiche. Ma la mia concentrazione ne risentì... fui portato pian piano a riflettere sull'accaduto e in particolare sull'aspetto indubbiamente seducente della giovane che avevo appena vista ritratta in foto. Giunsi in tempi relativamente brevi alla conclusione di aver commesso uno sbaglio, uno sbaglio non da poco, ed iniziai a riflettere su tale questione che mi stava turbando.
Avendo infine riordinato le idee valutai opportuno spedire un messaggio per riparare a tale mio errore e così scrissi: "Penso di aver sbagliato, in effetti sarei ben lieto di aggiungerti alla mia lista contatti". Inviai e aspettai. Era già passato un minuto e non ottenevo repliche. Giacchè era plausibile che il mio comportamento potesse aver urtato la suscettibilità della giovane tentai ancora di recuperare.
Provai inizialmente con un semplice "sei ancora lì?" auspicando che la ragazza, quantunque offesa, volesse venirmi incontro mascherando l'irritazione e fingendo una temporanea distrazione dal mio precedente messaggio.
Non vidi risposte dopo due lunghi minuti. La ragazza era evidentemente poco incline ad un perdono a buon mercato. Era dunque opportuno mostrare rincrescimento per l'offesa arrecata col mio rifiuto: "So di non essere stato gentile e me ne dispiaccio" scrissi "si è trattato, ritengo, di un momento di debolezza. Auspico pertanto, con rispetto, di poter avere il tuo perdono". Aggiunsi quindi parole di lusinga che potessero aiutare a sciogliere questa ostentata alterigia: "PS: Ho visto la tua foto prima e sono rimasto positivamente impressionato". Poi riflettei e mi affrettai ad aggiungere "Con ciò non volevo in alcun modo lasciar intendere che il mio proposito di aggiungerti alla lista fosse legato a giudizi estetici, disdegno chi si avvale di un così rude metro di valutazione".
Guardai i miei messaggi con orgoglio. Ritenevo di aver ben riparato alla mia mascalzonaggine avendo al contempo esibito dignità, spessore umano e proprietà di linguaggio.
Attesi con trepidazione per altri due interminabili minuti una risposta dall'affascinante quanto altera signorina. Nulla. La tristezza mi assalì ma mi imposi calma e concentrazione.  Riflettei finchè giunsi a quella che appariva certamente come la chiave di volta per la soluzione del problema. Ricordai di uno speciale sofisticato comando che permetteva al programma di visualizzare un fiore all'interno della chat: un fiore! Come avevo potuto non pensarci fino a quel momento, era così semplice, era esattamente quello che serviva per sciogliere il cuore di una donna arroccata nel suo sdegno. Fiero della mia scaltra trovata mi avventai sul mouse alla ricerca del misterioso comando. A seguito di numerosi tentativi ed errori fui finalmente in grado di recapitare l'omaggio floreale (non prima, lo ammetto, di aver accidentalmente inoltrato alcuni strani disegni che non ricordo).
Dopo appena 13 minuti, come da me previsto, il ghiaccio si sciolse e il tanto agognato messaggio di risposta arrivò! Esso in verità sul momento mi riempì di sorpresa e imbarazzo: "CIAO", recitava testualmente, "FAI SESSO ONLINE?". Rilessi incredulo più e più volte quelle sconcertanti parole. Il fatto che iniziasse con "ciao" mi dava certamente conforto, era un palese segnale di apertura. Ma la domanda che seguiva era poco appropriata in una fase in cui non avevamo ancora raggiunto l'auspicata intimità e ciò mi dava da pensare... infine capii. Con tutta evidenza la donna era stata a tal punto lusingata e colpita dalla galanteria che traspariva dai miei messaggi (e in particolar modo dall'intelligente trovata dell'omaggio floreale) che si era subito invaghita di chi le si mostrava abile nel muovere così sapientemente le sue corde emotive. Possibile che questo avesse addirittura fatto cadere tanto repentinamente le sue inibizioni e il suo pudore? I fatti parlavano chiaro, non era possibile: era realtà!!! Avevo il cuore gonfio di orgoglio e l'ho tuttora nel raccontarlo.
Sebbene, ahimè, il dialogo con questa ammaliante giovane non abbia poi portato alle conclusioni da me sperate (purtroppo il file che mi ha inviato per video-chattare pare che abbia cancellato tutti i miei dati e il mio lavoro di settimane) ciò nonostante, dicevo, non v'è dubbio che l'episodio che ho testè narrato ha maturato in me una maggiore consapevolezza e sicurezza delle mie doti intellettive e delle mie abilità seduttive, e tale autoconsapevolezza mi darà, questo è certo, gloriosi risultati finora neppure lontanamente immaginati.

domenica 28 giugno 2009

La strana idea di Jim

"Sai Jack, c'è una cosa che penso e di cui mi piacerebbe parlarti..." mi disse con lo sguardo fisso verso l'orizzonte, "...mi prenderai per pazzo".
Jim quel giorno aveva una strana luce negli occhi scuri e penetranti.
"Ti ascolto" replicai sforzandomi di essere incoraggiante.
"Cioè non è solo un pensiero, ne sono quasi convinto... è questa la cosa più assurda"
"Di cosa?"
"Beh...", fece una lunga pausa.
"Io penso, cioè credo... che noi, io, te e tutto quello che c'è intorno... niente di tutto ciò esiste veramente, siamo soltanto delle invenzioni, delle idee..."
"Non ti sto capendo e... sì, credo che potrei ritenerti matto in effetti... che vuoi dire?"
"Dei personaggi, personaggi inventati da qualcuno..." continuò con partecipazione, come se questo potesse convincermi.
"Uhm... da Dio?"
"No, magari!! Dio crea cose che esistono realmente, ma non è il nostro caso, a noi spetta una sorte molto più misera, noi siamo personaggi di fantasia, personaggi in una storia inventata".
"Una storia?!?"
"Sì!!! Un racconto, una storia, una produzione letteraria, peraltro anche alquanto modesta e decisamente senza nessuna particolare pretesa, un abbozzo buttato là, un esperimento mal riuscito..."
"Ahà..." replicai laconicamente aggrottando le sopracciglie, "e ne sei addirittura convinto?"
"Sì!!!", rispose mostrandosi sempre più eccitato di avermi portato a conoscenza delle sue folli idee" ho raccolto una moltitudine di elementi che mi portano inesorabilmente a questa conclusione, inizialmente l'idea mi sembrava, com'è ovvio, totalmente folle, ma poi ho iniziato a fare caso a delle cose e quindi a cercare riscontri di vario tipo, così gradualmente l'idea è diventata ogni giorno sempre più plausibile fino a diventare altamente probabile e infine assolutamente certa"
"Dio mio Jim, tu mi stai preoccupando veramente... dico sul serio io..."
"Mi aspettavo questa tua reazione, e sai perchè? Perchè era appropriata alla trama e al tuo personaggio!! Capisci? Ora mi aspetto tutto, sono come un veggente in questo mondo fittizio!"
Continuava a fissarmi con lo sguardo pieno di disperazione.
"Jim" dissi pacatamente "io sono il tuo amico Jack, ci conosciamo da 10 anni, è normale che ti aspetti le mie reazioni e non potevo reagire diversamente vedendoti delirare in questo modo."
"Accidenti Jack, questo è un racconto, capisci, uno stupido ed insulso racconto!! Qualche idiota ha pensato che scrivere un racconto su un tizio che pensa di essere il protagonista di un racconto potesse essere un'idea originale, ha voluto provare per vedere come veniva ed eccoci qua. Questo peraltro è il momento clou in cui il protagonista prende coscienza e lo stesso scrittore viene chiamato in causa... Dammi pure del matto, non è un problema per me, considerando che non esisto e che fa tutto parte di un copione!"
"Va bene, diciamo che in nome della nostra amicizia io voglia assumere un atteggiamento di apertura e considerare la possibilità che tu non sia del tutto fuori di senno. Ora mi dici, di grazia, sulla base di che cosa hai maturato questa stravagante convinzione?"
"Jack ma ti sei guardato?"
"Cosa ho che non va?"
"Jack tu sei un orsacchiotto rosa con una T-shirt dove è scritto 'Kiss me' e io... guardami Jack, santo cielo!! Io sono un pollo!! Un pollo volante con un costume da supereroe! E insieme viviamo in una città di folletti chiamata Gumbolandia, devo aggiungere altro?!". Si mise a piangere su di me... capii che Jim aveva problemi seri e necessitava di aiuto. Lo convinsi a ricoverarsi il giorno stesso presso un ottimo psichiatra che si era già occupato di lui in passato.
Da quel giorno non lo rividi più, penso sia ancora ricoverato nella clinica psichiatrica ma non potrò mai più saperlo perchè quell'anno lasciai Gumbolandia per trasferirmi a Barbablabbab: la città degli elefantini fosforescenti.